Il Benefattore by Luigi Capuana

Il Benefattore by Luigi Capuana

autore:Luigi Capuana [Capuana, Luigi]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2005-02-01T05:00:00+00:00


—Beato voi, che siete un ignorante!—rispondeva l'infelice.

—Ah!… La solita storia dei microbi!

Ormai tutti sapevano la sua fissazione, e gli ridevano in viso.

Ma una mattina, che è che non è, ecco il cavaliere, vispo e gaio, che va in piazza a far la spesa, senza più badare a niente. Una catasta di roba! Erbaggi, frutta, pesce, carne, salami, pasta, burro, conserva, mostarda: una catasta! E un barile di vino rosso, di quello!

Era ammattito all'incontrario?

—Insomma, che è accaduto, Cavaliere?

—Ah, la scienza! La scienza! È come la spada di… di quel tale, che feriva e sanava nello stesso punto! Gli scienziati, ecco la rovina della scienza!…Microbi? Sissignori! Ma, Dio benedetto, aspettate un po', studiate bene prima di scompigliare il mondo con certe scoperte! Finalmente c'è stato chi ha messo a posto ogni cosa!… Farò un viaggio per andare a baciargli la mano, quella mano che ha scritto l'opuscolo La funzione dei microbi nell'organismo umano!

Lo guardavano sbalorditi, pensando:

—Senti come parla quel bestione del cavaliere! È proprio ammattito all'incontrario!

Ma egli continuò per settimane a predicare il nuovo vangelo, la vera Buona Novella dei microbi. E prendeva indigestioni per nutrirli, per amicarseli tutti quelle care virgole… e punti—diventava faceto—che gli stavano annidati addosso, tra i denti, tra l'orlo delle ugne, negl'intestini, nel sangue, nelle ossa; convinto ormai che l'uomo non fosse altro che un vasto microbaio a cui bisognava dar nutrimento, se si voleva star bene.

Vedevano? Egli era ritornato grasso, roseo, forte: gli si era fin stirata la pelle vaiolata della faccia, ora che badava lui a dar da mangiare scientificamente ai microbi; i quali, poverini, non chiedevano niente di meglio che di vivere in pace, ben nutriti, quasi accarezzati!

—Questo, pei microbi della mucosa! Questo, pei microbi del sangue! Questo, pei microbi dei nervi! Questo, pei microbi dei muscoli! Questo pei microbi delle ossa! Sissignori anche per quelli delle ossa.—E più essi divoravano, più egli stava bene! Se li sentiva rimescolare addosso, dentro, nelle più intime fibre del corpo; ma ora li conosceva perfettamente quei cari amici! Amici, sì, sì! Lavoravano per lui, combattevano per lui, distruggendo i nemici che lo assalivano di fuori. Se non si trovavano in forza, come potevano resistere? E certi imbecilli di scienziati avevano proclamato la crociata:—Morte ai microbi!—Imbecilli! Viva i microbi! si doveva gridare.

E il giorno che un capo ameno gli disse:

—Ebbene, insegnatemi il vostro metodo di dar il pasto a coteste feroci bestioline!—il cavaliere lo invitò a pranzo, e gli spiegò tutto:

—Questo, pei microbi della mucosa! Questo…

Intanto divorava come un lupo affamato, e beveva, beveva, perchè bisognava anche dar da bere a quei carissimi amici!

All'ultimo, si levò in piedi, alzando il bicchiere ricolmo per fare un bel brindisi. Ma barcollava, il braccio non gli stava fermo, e la lingua gl'impastava le parole in bocca.

—Viva i microbi!—balbettò—Viva i microbi!

E ruzzolò sotto la tavola.



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